Donata alla Città nel 1989, quest’opera di Ivo Soldini si compone di due nuclei scultorei: da un lato una figura eretta, dallo sguardo indefinito, con le gambe leggermente divaricate; dall’altro, una coppia seduta – un uomo e una donna – posti l’uno di fronte all’altra. Le sagome sono essenziali, i tratti umani ridotti all’osso, i volti privi di espressione o addirittura assenti. Nonostante questa semplificazione formale, o forse proprio grazie a essa, l’opera trasmette una forte intensità emotiva. In questo linguaggio si coglie l’eredità di Alberto Giacometti, al quale Soldini guarda con ammirazione: la figura umana diventa presenza esistenziale più che rappresentazione realistica.
A colpire è anche la superficie del bronzo: rugosa, scavata, attraversata da solchi e segni profondi, come se i moti interiori delle figure trovassero eco nella materia stessa. La staticità delle pose e la distanza tra i personaggi rafforzano una sensazione di incomunicabilità. Il gruppo riflette così sull’ambiguità delle relazioni umane, rendendo visibile la tensione tra presenza fisica e distanza emotiva.
Bibliografia
M.Barzaghini, Ivo Soldini, cat.mostra al Sasso, Bellinzona, 1975
G.Martinola, Ivo Soldini, cat.mostra Pal.Civico, Bellinzona, 1981
P.Codiroli, Ivo Soldini, cat.mostra Sala comunale Camorino, Mendrisio, 1988
Mariangela Agliati, Ivo Soldini. 27 disegni per una scultura, Lugano, 1989
I.Soldini, Ivo Soldini. Sculture / Disegni 1976-1989, cat.mostra Sala del Torchio, Balerna, 1989
G.de Montmollin, Ivo Soldini. Sculptures, dessins, cat.mostra Gall. Jonas, Neuchƒtel, 1989, ill.
AA.VV., Il Palazzo dei Congressi, Pagine storiche luganesi n. 35, 2025, pp.114-115.
Materia e tecnica
Bronzo, piedistalli in cemento
Note
in M.Agliati, 1989, si trovano i disegni preparatori per questa scultura.