Piazza della Riforma 1, Palazzo Civico

Descrizione
Costruito nel 1843-44 sul sedime di un antico palazzo vescovile di epoca medievale, in cui trovava spazio anche la chiesa dell’Immacolata al Sole, è tra le più importanti testimonianze di architettura neoclassica in Svizzera. Destinato ad accogliere il governo cantonale negli intervalli in cui si stabiliva a Lugano, è stato utilizzato come albergo nei periodi intermedi. L’architetto, il milanese Giacomo Moraglia, è noto nel Canton Ticino per aver progettato il Teatro sociale di Bellinzona. Dal 1890 è sede ufficiale dell’amministrazione cittadina.

Facciata principale: dello scultore Lorenzo Vela (1812-1897) di Ligornetto, fregi ai lati dell’entrata principale, allegorie delle Belle Arti e del Commercio (sopra le nicchie a fianco del finestrone centrale), due aquile a sostegno dell’orologio (centro del frontone); di Francesco Somaini (1795-1855) di Maroggia, statue con figure femminili allegoriche del Potere esecutivo e legislativo (nicchie ai lati del finestrone centrale), della Religione e della Libertà (acroteri del frontone), della Concordia e della Forza (rampanti del frontone), le due Fame a sostegno dell’orologio; di Monzini di Clivio, lo stemma di Lugano con i trofei di guerra, il fascio consolare e il cappello di Tell (colmo del frontone).

Nel vestibolo: Spartaco (1848), opera fra le più notevoli e significative di Vincenzo Vela (1820-1891) di Ligornetto, protagonista della scultura lombarda dell’Ottocento; in piedi, statue di illustri luganesi: Giuseppe Maria Luvini (1722-1790), vescovo di Pesaro, opera di Vincenzo Vela; l'architetto Giocondo Albertolli (1742-1839) da Bedano, di Giovanni Labus; il padre somasco Francesco Soave (1744-1806), di Giovanni Pandiani di Milano; l'architetto e ingegnere Domenico Fontana (1543-1607) di Melide, di Antonio Galli di Viggiù; sulla parete, bassorilievo eseguito da José Belloni da Genestrerio (1938), dedicato al sindaco di Lugano, colonnello Giacomo Luvini-Perseghini, con rievocazione simbolica della Costituzione cantonale del 1830.

Lungo lo scalone nobile: al pianerottolo superiore, statua della Sposa dei cantici (1882), opera di Adelaide Maraini Pandiani (1836-1917); al pianerottolo inferiore, monumento (1846) dedicato all’architetto Luigi Canonica (1764-1844) di Roveredo, opera di Raffaele Monti e lapide in memoria dell’architetto Pietro Bianchi (1787-1849) di Lugano; nel vano scale, affreschi di Pietro Chiesa (1938), dedicati all’Ignoto campionese e allo scultore Stefano Maderni (1576-1636) di Capolago.

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