Cimadera
Tipologia luogo:
Relazioni
Famiglia
Persona
Documento

citato in
10 dicembre 1845, Sonvico. Ricevuta di 4 napoleonini d’oro e 9 napoleoni d’argento
versati da Giuseppe Soldati fu Filippo per pagare la dote di sua nuora Domenica vedova del fu Andrea. Documento firmato da Pietro Azzalini, che aggiunge di avere ricevuto il 30 dicembre un altro napoleonino d’oro

citato in
22 maggio 1843, Bogno. Convenzione tra Giuseppe Soldati di Cimadera e la di lui nuora Domenica Reali, vedova fu Andrea. Il documento chiarisce il procedimento tra la vedova di Andrea Soldati e suo suocero e fissa le disposizioni del pagamento della parte restante della dote e regola l’accudimento della figlia minorenne

citato in
22 maggio 1846, Sonvico. Confesso di Maria Domenica vedova di Andrea Soldati di Cimadera “ed ora domiciliata a Sonvico d’aver ricevuto dal suo cognato Pietro figlio di Giuseppe Soldati lire cantonali otto, e soldi sette per un anno di fitto [...] sulla sua contradote, e lire cinque cantonali per un altro anno di fitto maturato sulla metà della dote della fu Maria Galli madre del sudetto Andrea Soldati”

citato in
25 agosto 1844, Cimadera. “Roba datta alla vedova del fu Andrea Soldato di Giuseppe”. La lista comprende "una sidella, un parolo, un padelino, una pagliaricia buona, una coperta di tella stampada, due lenzuoli usati, una lettiera". Documento redatto dal sindaco di Cimadera Valentino Malfanti a nome di Domenica Maria Soldati

citato in
25 aprile 1844, Cimadera. Valentino Malfanti, sindaco, a nome di Domenica Maria Soldati, vedova del fu Andrea Soldati di Giuseppe, confessa di aver ricevuto la somma di 36 lire 1 soldo 9 denari a saldo della sua dote, 5 lire di fitto sulla dote della defunta Maria Galli, moglie del suddetto Giuseppe, e 18 lire per il mantenimento della figlia Maria, minorenne

citato in
30 marzo 1843, Cimadera. “Memoria delli pagni che riceve la vedova Domenica moglia del fu Andrea Soldati, figlio di Giuseppe per conto di sua dotte della sudetta vedova. La riceve detti pagni dal suo socero Giuseppe fu Filippo”, per un valore totale di lire cantonali 91:10. Documento redatto dal municipale Pietro Antonio Bassi di Cimadera

citato in
6 novembre 1843, Sonvico. Ricevuta di lire 18 cantonali versate da Domenico Soldati di Giuseppe a Valentino Malfanti, sindaco di Cimadera, per pagare sei mesi di mantenimento della figlia del fu Andrea Soldati

citato in
Angelo Soldati e Carolina, sua sorella, vendono la terra nominata “campo della bruga” per 170 lire cantonali ad Antonio Soldati di Giuseppe

citato in
Atto di vendita di un pezzo di terra coltivabile di proprietà di Caterina Pianetta [?], nata Campana, a Giuseppe Soldati fu Filippo, di Cimadera, per lire 42

citato in
Bartolomeo Soldati, per estinguere il debito di 108 lire cantonali verso suo padre Giuseppe, vende la sua sesta parte del prato “del asino” e la sesta parte dei ferri da ramaio

citato in
Carlo Campana di Francesco, di Cimadera, come procuratore di suo fratello Pietro Martire (...) [vendita o pegno di terreni]

citato in
Confessi di Giuseppe Bassi di Cimadera per alcuni conti pendenti con Giacomo Campana e Francesco Sabato [?]

citato in
Contabilità tenuta da Filippo Sodati concernente la sua attività di stagnino. Altri attori: Pietro Moresi e Francesco Merlini di Varese

citato in
Conti tra Giuseppe Soldati fu Filippo di Cimadera e la vedova di Luigi Gibellini di Certara “procedenti dal contratto 24 dicembre 1839 relativo alla cessione del negozio di Corbetta tanto della partita di credito, che del rame, ed altri utensili di ragione del fu Luigi Giebellini”. I figli di Giuseppe, Andrea e Domenico, si obbligano di pagare le partite di credito restanti e di consegnare i “ferri di bottega ad uso di ramajo (...) esistenti a Legnano” presso i fratelli Soldati “unitamente ad una catena di fuoco”

citato in
Contratto di vendita di una cantina di proprietà di Antonio Campana fu Bartolomeo a favore di Domenico Soldati di Giuseppe per 130 lire cantonali

citato in
Contratto d’affitto di terreni [?] tra Maria Catterina e Antonio Bassi. Notaio Luca Borella di Lugano
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