Giuseppe Foglia

Date di esistenza
Luogo di nascita:
Lugano
Data di nascita:
3.04.1888
Luogo di morte:
Lugano
Data di morte:
16.12.1950
Attività e/o professione
Qualifica:
Scultore, pittore, disegnatore e giornalista
Nazionalità
svizzera
Biografia / Storia
Terzogenito di Giuseppe Foglia, funzionario postale, e Giuseppina Anesi di Orzinuovi (Brescia). Dopo un’infanzia turbolenta e una prima esperienza lavorativa quale funzionario comunale, incoraggiato dal pittore Pietro Anastasio decide di dedicarsi all’arte. Frequenta i corsi dello scultore Luigi Vassalli alla Scuola d’arte e mestieri di Lugano e prosegue la formazione alla Scuola libera del nudo annessa all’Accademia di Roma, dove entra in contatto con rappresentanti dell’avanguardia artistica, fra cui Umberto Boccioni, Mario Sironi, Giacomo Balla e Gino Severini. Nel 1908 è a Milano; seguono altri viaggi, soprattutto a Parigi. Ottiene il primo successo di critica e di pubblico con la scultura Il muto, presentata a Lugano nel 1913 e, l’anno successivo, alla XII Esposizione nazionale d’arte a Berna. Rientrato a Lugano allo scoppio della guerra, stringe una profonda amicizia con il pittore Edoardo Berta.

Foglia esordisce come giornalista nel 1913 con una serie di profili di artisti ticinesi pubblicati sul Corriere del Ticino. La sua vena polemica e ribelle trova espressione negli articoli usciti tra il 1919 e il 1925 sotto lo pseudonimo «Sagittario» sul foglio socialista Libera Stampa. Nei suoi numerosi contributi sulla stampa locale Foglia affronta con franchezza e libertà di giudizio questioni fondamentali quali il significato dell’arte e il rapporto artista-pubblico.

Nel 1920 e nel 1926 è presente alla Biennale di Venezia e nel 1925 partecipa alla Mostra d’arte svizzera di Karlsruhe. La sua produzione si estende alla scultura monumentale, al disegno (numerosi ritratti) e alla pittura che negli anni ’30, fase di maggior fecondità artistica, diviene il suo mezzo espressivo prediletto. Nel 1932 l’artista tiene la sua prima mostra personale al Castello visconteo di Locarno e riceve un riconoscimento ufficiale dall’Italia fascista: l’Accademia filologica italiana di Roma lo nomina membro honoris causa. Nel 1937 fa parte del comitato organizzatore della Mostra ticinese d’arte dell’800 e contemporanea al Castello di Trevano e due anni dopo partecipa all’Esposizione nazionale svizzera di Zurigo con la scultura monumentale Il giocatore di bocce. Nel 1939 sposa Germana Natale-Barzaghi, con cui ha una figlia, e fa costruire la propria casa con atelier chiamata «La Comacina». Nel corso degli anni ’40 si registra la sua regolare presenza a numerose mostre collettive malgrado il progressivo declino della sua fama. Retrospettive postume al Museo Civico Villa dei Cedri a Bellinzona (1993) e alla Pinacoteca Casa Rusca a Locarno (2000). Accanto a un nucleo di opere (sculture, dipinti, disegni), il Museo Civico Villa dei Cedri di Bellinzona conserva documenti e carte d’archivio di Giuseppe Foglia.

La radice realista di Foglia affonda nella classicità e si traduce in chiave fortemente espressiva, dapprima nella scultura a carattere monumentale, in seguito nella pittura e nel disegno – ma anche attraverso la scrittura. All’interno della sua poetica si propone di continuo il dissidio fra monumentalità ed espressione, che si ricompone a vantaggio di quest’ultima nelle pitture acri degli anni della maturità. L’esordio in chiave monumentale si consegna in particolare all’età giovanile della scultura, quando l’artista nella pittura si limita a un realismo sobrio, distante dall’eredità legata al gusto di genere tardo-ottocentesco.

Al centro della sua iconografia, variamente declinata, è insostituibile la figura: il ritratto borghese, dell’operaio, della prostituta sono allineati in una degna galleria di varia umanità, abitata da corpi scabri, incisi alle soglie della deformazione, impastati in una materia densa trattata alla spatola.

Nel panorama del piccolo Novecento ticinese, dalla complessa identità politica e culturale, si distingue la figura incisiva di Foglia – contesa dal diverso sentimento di appartenenza all’Italia e alla Svizzera, in sintesi oscillante fra i grandi esempi di Ferdinand Hodler e Mario Sironi.
fonte: https://www.sikart.ch/KuenstlerInnen.aspx?id=4024962 

Soggetti:

Relazioni

Fotografia

Opera d'arte